venerdì 4 marzo 2016

Da zero a 40 minuti di corsa

Da zero a 40 minuti di corsa

Ecco come farlo bene

Il mondo della corsa di resistenza sta vivendo una vera e propria esplosione. Da diversi anni in Italia sono oltre 30.000 le persone che concludono almeno una maratona (42,195 km) all’anno, oltre a tutte quelle che prendono parte a gare o manifestazioni non competitive di distanza inferiore. Sebbene il gesto di correre sia uno dei più immediati e naturali per l’essere umano, credo sia chiara a tutti la differenza tra il farlo per alcune centinaia di metri e il farlo per… oltre 42 km! Come per tutte le cose, serve gradualità e soprattutto è necessario un tempo di adattamento adeguato ad assimilare i carichi necessari alle corse di resistenza prolungata.

Dal tutto e subito al mai più
Attualmente, purtroppo, siamo abituati al “tutto e subito”: non è infrequente assistere a persone che fanno il loro esordio nel mondo della corsa partecipando a una maratona (New York su tutte…) dopo solo qualche mese di allenamento, e terminandola, se va bene, in tempi molto più alti rispetto a quello che le loro capacità permetterebbero, se allenate adeguatamente! Rimane l’odiosa sensazione di esser stati sottoposti a una tortura medievale, con un “Mai più!” come primo pensiero appena passato il traguardo.

I risultati di Usain Bolt sui 100 metri (9’’58, attuale record del mondo) rimangono un

traguardo inavvicinabile, ma quantomeno raffrontabile alle proprie prestazioni (“Io ci metto 13 secondi”, ”Io ce ne metto 16!”). In pochi, invece, riescono a fare lo stesso confronto con l’attuale record del mondo in maratona di Dennis Kipruto Kimetto (2h02’57’’), cosa che per assurdo rende la maratona qualcosa di molto più “accessibile” (“Tanto dalla televisione si vede che vanno piano, si tratta solo di resistere…”): in realtà, fare 42,195 km in poco meno di 123 minuti, vuol dire percorrere i 100 metri in poco più di 17’’… consecutivamente per oltre 420 volte! Una velocità che il 99,9% della popolazione mondiale ha difficoltà a mantenere per oltre 30 secondi…

Il mondo della corsa di resistenza sta vivendo una vera e propria esplosione. Da diversi anni in Italia sono oltre 30.000 le persone che concludono almeno una maratona (42,195 km) all’anno, oltre a tutte quelle che prendono parte a gare o manifestazioni non competitive di distanza inferiore. Sebbene il gesto di correre sia uno dei più immediati e naturali per l’essere umano, credo sia chiara a tutti la differenza tra il farlo per alcune centinaia di metri e il farlo per… oltre 42 km! Come per tutte le cose, serve gradualità e soprattutto è necessario un tempo di adattamento adeguato ad assimilare i carichi necessari alle corse di resistenza prolungata.

21_08d2f8eeb5b27280c21db588135f2d01Dal tutto e subito al mai più
Attualmente, purtroppo, siamo abituati al “tutto e subito”: non è infrequente assistere a persone che fanno il loro esordio nel mondo della corsa partecipando a una maratona (New York su tutte…) dopo solo qualche mese di allenamento, e terminandola, se va bene, in tempi molto più alti rispetto a quello che le loro capacità permetterebbero, se allenate adeguatamente! Rimane l’odiosa sensazione di esser stati sottoposti a una tortura medievale, con un “Mai più!” come primo pensiero appena passato il traguardo.

I risultati di Usain Bolt sui 100 metri (9’’58, attuale record del mondo) rimangono un traguardo inavvicinabile, ma quantomeno raffrontabile alle proprie prestazioni (“Io ci metto 13 secondi”, ”Io ce ne metto 16!”). In pochi, invece, riescono a fare lo stesso confronto con l’attuale record del mondo in maratona di Dennis Kipruto Kimetto (2h02’57’’), cosa che per assurdo rende la maratona qualcosa di molto più “accessibile” (“Tanto dalla televisione si vede che vanno piano, si tratta solo di resistere…”): in realtà, fare 42,195 km in poco meno di 123 minuti, vuol dire percorrere i 100 metri in poco più di 17’’… consecutivamente per oltre 420 volte! Una velocità che il 99,9% della popolazione mondiale ha difficoltà a mantenere per oltre 30 secondi… continua a leggere su http://www.vivereinforma.it/allenamento/item/da-zero-a-40-minuti-di-corsa

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