martedì 19 aprile 2016

Come correre: le belle bugie o la brutta verità?

Come correre: le belle bugie o la brutta verità?


Come correre, un bel dilemma al giorno d’oggi.

Noi runners siamo bombardati da consigli provenienti da riviste, blog, marchi sportivi, guru e chi più ne ha più ne metta. Ma alla fine si ritorna sempre al punto di partenza e alla solita domanda esistenziale: si va bene, ma quindi, come devo correre?

A pensarci bene è un po’ lo stessa dinamica, lo stesso meccanismo che ritroviamo nelle diete. Tante teorie diverse, a volte diametralmente opposte in quanto a linee guida, tante filosofie, tanti articoli, tanti spunti, tanti guru. Ma poi alla fine? Qualcuno di voi, seguendo questi consigli, ha davvero capito come bisogna mangiare per star bene?

Ma lasciamo ora perdere le diete, in fondo questa è un’altra storia. Volevo solo utilizzare questa analogia per veicolare il concetto della grande quantità di informazioni, spesso contrastanti fra loro, che troviamo quotidianamente nel mondo della corsa.

LE BELLE BUGIE


C’è chi dice di fare stretching e chi invece lo demonizza. C’è chi dice di correre scalzo o in scarpe minimaliste e chi invece “guai se non metti un paio di scarpe ammortizzare e protettive”! C’è chi parla di rullata e appoggio di tallone e chi invece grida che il modo migliore di appoggiare sia di avampiede o di mesopiede – come se fossero la stessa cosa, tra l’altro.

Tuttavia se seguendo i “soliti” consigli ti trovi al punto di partenza, insoddisfatto dei risultati ottenuti, lascio fare a te i conti sulla loro validità. Non voglio essere polemico, voglio solo essere realista.

Le statistiche, e sono studi provenienti direttamente dalla Harvard University a dirlo, parlano chiaro: più dell’80% dei corridori al mondo ogni anno si infortuna correndo. Qualcosa nel mondo della corsa non sta andando nel verso giusto!

Come è solito chiedere ironicamente il mio mentore e tra i più stimati colleghi Lee Saxby: “meglio una bella bugia o una brutta verità?” Gran bel dilemma, vero? Volete davvero continuare a farvi coccolare dalle belle bugie?

È comodo cercare la soluzione più semplice e veloce. Ci fanno credere che ci sia la calzatura magica per risolvere tutti i problemi. Si porta ancora avanti la storia del pronatore/supinatore/neutro nella scelta del nostro paio di scarpe da running, e c’è ancora chi ci crede. Andiamo alla ricerca di terapie magiche per guarire da infortuni il più velocemente possibile, come se il nostro corpo fosse fatto a compartimenti stagni, andando contro ogni principio biologico e di guarigione.

LA BRUTTA VERITÀ


Correre è una cosa seria! Il movimento è una cosa seria! La vostra salute e il vostro benessere sono cose serie, INESTIMABILI! Iniziate a riprendere in mano il controllo della vostra corsa e del vostro movimento. Non delegate la chiave del vostro successo a delle “belle bugie”!

Il nostro corpo è una macchina perfetta, se trattato con riguardo, e per far ciò dobbiamo sapere in che modo prendercene cura. Abbiamo perso il nostro libretto di istruzioni, quello stesso libretto che da bambini nemmeno ci serviva guardare, tanto eravamo abituati a correre e muoverci, e che oggi ci tornerebbe tanto utile. In quel libretto c’era scritto come muoversi, c’era scritto come correre.

Kelly Starrett, autore di best sellers su tematiche relative al movimento, alla mobilità e alla corsa, afferma che “ognuno di noi dovrebbe essere in grado di saper fare manutenzione al proprio corpo”.

La corsa è una MACRO abilità composta da molte MICRO abilità. È un abilità complessa che richiede molta forza, mobilità, capacità coordinative e possesso e consolidamento di ottimi schemi motori.

E allora iniziate a chiedervi:

Cosa posso fare per poter correre senza rischiare di infortunarmi, per tornare a muovermi senza accusare i soliti dolori? Cosa posso fare per migliorare le mie performance senza dover scendere a compromessi?

Ecco a voi la brutta verità:

Conoscete i vostri piedi?
Avete mai lavorato sulla loro forza, mobilità, funzionalità? O li avete sempre lasciati li dentro a scarpe di grande valore, delle migliori marche, supportati comodamente in “innaturali” archi plantari?

Siete consapevoli di cosa fate mentre correte?
Avete mai analizzato la vostra corsa? Siete consapevoli della vostra postura, del vostro appoggio, del ritmo a cui andate?

State correndo o facendo “jogging”?
Siete consapevoli della profonda differenza tra questi due schemi motori? Sapete, soprattutto, quali sono gli schemi motori naturali per l’essere umano?

State attivando la muscolatura corretta?
O i vostri glutei e il vostro trasverso dell’addome sono li che si riposano e lasciano che siano altri distretti muscolari a fare un lavoro che non gli appartiene?

E il respiro? Sapete come respirare?
O magari presi dalla tabella giornaliera del vostro piano di allenamento avete deciso di rimandare questa “piccolezza” ad un futuro lontano?

State seguendo un programma di forza funzionale alla corsa?
La forza è una capacità condizionale di estrema importanza anche per i corridori, anzi, soprattutto per i corridori. O la state tralasciando per raggiungere quel chilometraggio settimanale da atleta olimpico?

IN CONCLUSIONE


Queste sono alcune tra le principali domande da cui partire per iniziare ad acquisire consapevolezza di cosa sta limitando le vostre performance Non c’è la bacchetta magica per poter correre in modo naturale, libero da infortuni e migliorando le proprie performance.

È necessario prima di tutto diventare consapevoli di ciò che si sta facendo o di ciò che non si sta facendo cosi da poter scegliere se si vuole IMPARARE DAVVERO A CORRERE o se si vuole continuare a fare ciò che si è sempre fatto.

Tutti posso diventare ottimi corridori, è nel nostro DNA, è nella nostra EVOLUZIONE è nella nostra NATURA!

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