venerdì 27 giugno 2014
Legamento crociato anteriore: esercizi e tempo di recupero in caso di lesione
mercoledì 25 giugno 2014
Dieta Paleo per gli Atleti
Dieta Paleo per gli Atleti – Dr. Cordain
FASE I: MANGIARE PRIMA DELL’ALLENAMENTO
Gli atleti in generale, quando si tratta di: immediatamente prima, durante e subito dopo gli allenamenti, hanno bisogno capire le regole della dieta Paleo dal momento che ai giorni nostri utilizziamo un tipo di allenamento che sicuramente e’ diverso da quello dei nostri antenati dell’età della pietra. Mangiare ora dopo ora e’ importante per avere un continuo rendimento energetico , come la necessità di avere un rapido recupero e’ un esigenza nell’atleta. Questo richiede una certa libertà di usare cibi “PROIBITI” su una limitatamente ad un lasso temporale.
Le eccezioni possono essere meglio descritte spiegando le 5 fasi per tutti i giorni che devono intercorrere tra il mangiare vs allenamento.
In breve, è consigliabile che gli atleti mangino almeno due ore prima di un allenamento duro o di una performance sportiva lunga, un pasto composto da carboidrati a basso e moderato indice glicemico.
Si possono anche consumare un po ‘di grassi e proteine in questo pasto. Tutti gli alimenti devono essere a basso contenuto di fibre.
Se mangiare due ore prima dell’ attivita’ non è possibile, mangiare circa 200 calorie 10 minuti prima l’allenamento o l” inizio della gara.
FASE II: MANGIARE DURANTE L’ALLENAMENTO
Durante gli allenamenti o le gare di lunga durata è necessario mangiare carboidrati ad alto indice glicemico per lo più in forma di liquidi. Le bevande sportive vanno bene per questo. Trovare una bibita che piaccia e la berrete volentieri. Rendetevi conto che gli eventi di durata inferiore a un’ora circa (compreso riscaldamento) non necessitano di carboidrati. Bere acqua e’ sufficiente per questi allenamenti brevi.
FASE III: MANGIARE IMMEDIATAMENTE DOPO
Nel primi 30 minuti post-allenamento (ma solo dopo lunghe sessioni e / o molto-intenso esercizio fisico) e importante utilizzare una bevanda di recupero che contiene sia carboidrati che proteine in un rapporto 4-5:1. È possibile acquistare un prodotto commerciale per questo. Oppure si può preparare il vostro integratore dal taglio di 16 cl di succo di frutta con una banana, 3-5 cucchiai di glucosio (come CarboPro) a seconda delle dimensioni del corpo, circa 3 cucchiai di proteine in polvere, in particolare da fonti di uova o di siero di latte e due pizzichi di sale. Questa finestra di 30 minuti è critica per il recupero. Dovrebbe essere la priorità più alta dopo un duro allenamento o una gara.
FASE IV: MANGIARE POST WORK-OUT
Nelle prossime ore (fino a quando il precedente esercizio impegnativo e’ durato) continuetate a focalizzare la vostra dieta sui carboidrati, soprattutto carboidrati ad alto carico glicemico con proteine in un rapporto carbo-protein 4-5:1. Ora è il momento di mangiare cibi non ottimali, quali pasta, pane, ciambelle, riso, mais e altri alimenti ricchi di glucosio in quanto contribuiscono al necessario processo di recupero dei carboidrati. Forse i cibi perfetti in questa fase sono uva passa, patate, patate dolci.
FASE V: MANGIARE A REGIME
Recuperate per il resto della vostra giornata, o fino a quando inizierete il tuo prossimo allenamento, tornando a mangiare una dieta Paleo, concentrandosi sugli alimenti ottimali.
LE FARINE PALEO
Farine Alternative: Mandorle, Castagne, Cocco
Si può ogni tanto includere nella dieta alcuni alimenti che sono meno popolari o sotto- valutata nelle società occidentali, ma sono ampiamente disponibili, nutriente e gustose. Scoprendo questi alimenti è un ottimo modo per diversificare la dieta e portare più piacere nella dieta quotidiana.
Per prima parliamo delle castagne essendo che sono facile trovare in Italia
Castagne
Essi sono raramente consumati crudi e più spesso sono mangiato arrostiti, ma anche a volte bolliti. Si può creare prodotti da forno Paleo con la farina di castagne. In realtà, la farina di castagne può essere utilizzate al posto di farina di mandorle in quasi tutte le ricette. Questa farina può essere utilizzato anche per addensare salse.
Farina di castagne è probabilmente un'idea migliore della farina di mandorle per i prodotti da forno, perché la farina di mandorle contiene elevate quantità di grassi polinsaturi fragile che ossidano facilmente a contatto con una fonte di calore e che dovrebbero essere ridotti al minimo su una dieta sana, anche se sono non ossidato.
Tiene presente che essendo un fonte di carboidrati amidacei, alcune persone andrebbero meglio senza, soprattutto coloro che desiderano perdere peso. Alcune persone con problemi digestivi o con un metabolismo non ottimo probabilmente dovranno evitare del tutto l'amido cosi come i noci in generale.
Per coloro che godono moderate quantità di verdure ricche di amido, però, le castagne possono essere un'aggiunta meravigliosa.
Le castagne sono probabilmente non quello che noi chiameremmo una potenza nutrizione, ma sono ancora piuttosto elevato in manganese, vitamina C, vitamina B6 e rame. Sono infatti solo le noci che contengono livelli apprezzabili di vitamina C.
In 100 grammi di castagne si trovano 53 grammi di carboidrati. Di questi 53 grammi, 11 provengono da zuccheri semplici, 5 da fibra e il restante 37 grammi è l'amido.
In quelli stessi 100 grammi di castagne, si ottiene solo 2,2 grammi di grassi e 3 grammi di proteine.
Sarai contento di sapere che, come la maggior parte dei noci, le castagne contengono alcuni livelli di acido fitico che lega i nutrienti come calcio, ferro e magnesio e li rende disponibili, ma che il contenuto di acido fitico è piuttosto basso in castagne. In realtà, vi è circa 47mg/100g di acido fitico in castagna mentre si trova a 1280 mg/100g nell mandorle e 760mg/100g nelle noci, secondo un articolo pubblicato nel 1987.
domenica 22 giugno 2014
Digiuno intermittente 1.02
Introduzione.
Visto l'interesse suscitato da questo approccio, viste le sempre più numerose persone che vi si avvicinano e viste le relative crescenti richieste, vado a proporre un articolo con unbreve riassunto di quello che è il mio personale modo di vedere il digiuno intermittente.
L'articolo non vuole essere una esaustiva raccolta di tutto quello che c'è da sapere, ma quanto un riassunto, una appunto introduzione, una serie di domande e risposte più frequenti per potersi fare una breve idea da poi approfondire da soli su internet o attraverso i link che vi verranno forniti.
Iniziamo a dire che non è un metodo per tutti, ma leggendo capirete che non è neppure così terribile come può suggerire il suo nome "digiuno".
Cosa permette di fare?
- Normalizzare l'insulina e la sensibilità alla leptina, che è la chiave per una salute ottimale. L’insulino-resistenza (che interviene quando la sensibilità all'insulina diminuisce) è un fattore primario che favorisce quasi tutte le malattie croniche, dal diabete alle malattie cardiache e persino al cancro
- Normalizzare i livelli di grelina, noto anche come "l'ormone della fame". Significa che fa diminuire il desiderio, a volte compulsivo, di continuare a mangiare a qualsiasi ora del giorno e della notte.
- Promuovere l'ormone della crescita (HGH), che svolge un ruolo importante nella salute, nella forma fisica e nel rallentando del processo di invecchiamento
- Abbassare il livello dei trigliceridi
- Ridurre l'infiammazione e diminuire danni dei radicali liberi. Aiuta quindi a prevenire patologie croniche come l’artrosi reumatoide.
La base.
Il funzionamento è il seguente, un periodo di digiuno seguito da uno durante il quale si può mangiare, uno dei metodi più usati è il 16:8 ovvero 16 ore di digiuno seguite da 8 durante le quali si può mangiare, calcoliamo 8 ore di sonno, rimangono quindi solo 8 ore di digiuno "vero", psicologicamente e potenzialmente duro da affrontare, mettiamone 4 prima del sonno e 4 dopo e scompare la paura.
Ecco un esempio di come io porto avanti la metodica seguendo uno dei metodi più diffusi:
- Dalle 21:00 alle 13:00 Digiuno (16 ore)
- Dalle 13:00 alle 21:00 Pasti (8 ore)
Semplice, qui finisce, nessuna altra complicazione, si può mangiare solo a partire dalle 13:00 e fino alle 21:00 massimo.
COSA? Cosa si mangia nelle 8 ore comprese tra le 13:00 e le 21:00?
- Semplice ancora una volta : Quello che si mangiava prima, alimentazione "normale", io seguo la Paleo-dieta, continuo a mangiare seguendo la paleodieta, pasti con un quantitativo calorico introdotto corrispondente a quando si faceva prima, ne più ne meno. I soliti intervalli di 2-3 ore, soliti cibi, nulla di nuovo o da cambiare.
Allenamento.
Perchè a Digiuno? L'allenamento per la massa inserito anche in un contesto di dimagrimento deve o dovrebbe possibilmente seguire questo tipo di organizzazione: Deve essere fatto a digiuno poichè a digiuno si verifica la condizione metabolica perfetta per attivare al massimo la sintesi proteica e per potere secernere la massima quantità di GH.
Uno studio suggerisce che misurando la sintesi proteica attraverso il fattore P70s6k (il famoso P70 della Muscletech si) si può notare come nel gruppo preso in esame che era a digiuno e che dopo ha ricevuto una bevanda a base di carboidrati e proteine, la sintesi proteica sia DOPPIA rispetto al gruppo che ha fatto l'allenamento facendo un pasto precedentemente.
L'allenamento l'ho quindi piazzato alle ore 11:00 circa del mattino, mezzora prima dell'allenamento è fondamentale avere nel corpo una base di aminoacidi ramificati in modo che il nostro corpo non vada ad intaccare tessuto muscolare nel tentativo di cercare glicogeno, sappiamo tutti benissimo che riuscirebbe perfettamente nell'intento attraverso il processo detto di glucogenesi, smonterebbe dalla muscolatura e dai tessuti del nostro corpo gli aminoacidi glucogenetici e si procurerebbe il glicogeno necessario.
Noi possiamo impedire questo fornendo al nostro corpo aminoacidi in abbondanza, in vista di un allenamento che sarà molto intenso, fisiologicamente stressante e che metterà a dura prova il nostro metabolismo non abituato sicuramente ad affrontare sforzi così intensi in una fase di digiuno.
Ecco quindi che ho fatto :
10:30 Bevanda con 10-15 grammi di mix di aminoacidi, Xtend o Modern Bcaa e volendo in aggiunta un prodotto per il PUMP Anticatabolico come il Vaso HP Supreme
11:00 Allenamento con un litro di acqua nel quale sono diluiti 10-15 grammi di aminoacidi,Xtend o Modern Bcaa.
12:00 Fine allenamento, segue Bevanda con 10-15 grammi di mix di aminoacidi, Xtend oModern Bcaa.
Un ora di pausa
Perchè la pausa? La pausa serve ad innescare il processo di sovracompensazione e serve a fare si che il GH agisca indisturbato senza l'azione degli zuccheri con conseguente stimolo insulinico ed abbassamento relativo GH.
sabato 21 giugno 2014
Gelato proteico
Lo stress fa ingrassare
Ma sapete anche che lo stress fa ingrassare e rende impossibile il dimagrimento? E’ un fatto scientifico ed il vostro livello di stress, o meglio ancora, come rispondete allo stress, determina l’appetito, la distribuzione del grasso corporeo ed il livello di fitness.
Personalmente sostengo questa opinione già da una decina di anni, parlando spesso degli effetti negativi dell’ormone principale dello stress, il cortisolo, responsabile dell’equazione:
stress = - muscoli + grasso.
Nel 2004, negli USA, è stato pubblicato un libro “The cortisol connection diet” di Shawn Talbott P.H.D, con il quale mi trovo d’accordo su molti aspetti. Approfitto di questo spazio per fornirvi una breve sintesi dei concetti esposti.
Al giorno d’oggi negli USA circa il 65% degli adulti è in soprappeso e circa un quarto dei bambini sono obesi. Sembra addirittura che, proprio a causa dell’obesità questi bambini, per la prima volta la vita media della popolazione è destinata ad abbassarsi.
Proprio per questo c’è un grande business intorno alle “diete dimagranti”; centinaia di studi clinici hanno dimostrato che quasi tutte le diete funzionano per perdere peso ma che inesorabilmente questo peso viene poi riacquistato nell’arco di sei mesi, un anno, a volte anche con gli interessi.
Questo è dovuto a vari fattori:
- diete monotematiche squilibrate
- diete troppo ipocaloriche che causano l’abbassamento del metabolismo
- diete non accompagnate da attività fisica.
La “Cortisol Connection Diet” funziona proprio per perdere quegli ultimi 5-10Kg che non si riescono a smaltire perché più ci si avvicina all’obiettivo più diventa difficile ed è quindi necessario un approccio integrato che coinvolga tutti i processi metabolici collegati al dimagrimento, proprio quello che fa la “Cortisol Connection Diet”.
Innanzitutto non bisogna considerarla una dieta restrittiva ma uno stile alimentare rivolto a bilanciare l’apporto di carboidrati, grassi, proteine e fibre considerando sia la quantità ma anche, più importante, la qualità.
Possiamo introdurre a questo punto il concetto di indice di equilibrio (Balance Index) che esprime il rapporto qualità/quantità del cibo o dei pasti che consumiamo, più la qualità è alta più questo indice è alto.
Consideriamo ora la qualità dei cibi suddividendoli in 4 categorie:
- Per quanto riguarda i carboidrati la regola generale è che hanno un più alto indice di equilibrio se sono integrali; per esempio una mela intera è meglio di un succo di mela, la pasta integrale è meglio della pasta raffinata, è meglio il pane duro ai 5 cereali che il pane bianco “soffice” che è altamente raffinato.
- Le proteine ed i carboidrati sono lo “yin e lo yang” della nutrizione e devono essere consumati insieme per un corretto equilibrio. Una fonte proteica magra ad alto indice di equilibrio, può servire a riequilibrare un pasto con un carboidrato raffinato. Per esempio se a colazione consumiamo del pane bianco che ha un basso indice di equilibrio, allora aggiungendo del salmone affumicato e delle uova strapazzate faremo si che la combinazione di un cibo ad alto indice di equilibrio (proteine) con uno a basso indice (pane raffinato) produca un pasto con un moderato indice di equilibrio e fondamentalmente è in questo range che noi dobbiamo stare almeno sempre con la “Cortisol Connection Diet”.
- Per quanto riguarda i grassi, questi nutrienti dovrebbero essere sempre aggiunti in piccola quantità ad ogni pasto con moderati carboidrati come “regolatori metabolici”. In effetti un cucchiaio di olio, una scaglia di formaggio, una manciata di frutta secca, contribuiscono a rallentare il rialzo glicemico post-prandiale contribuendo a controllare l’appetito e a favorire l’utilizzo dei grassi a scopo energetico durante la giornata. Una porzione di pasta a lato, cioè come contorno, e non un “piattone”, è una buona scelta soprattutto se integrale e con olio di oliva ed una spruzzata di formaggio; meglio ancora se la mischiamo con alcuni vegetali freschi aumentando così il contenuto di fibre.
- Le fibre sono molto importanti perché, come i grassi, rallentano l’assorbimento degli zuccheri e regolano così la glicemia (fibre solubili) ed inoltre contribuiscono ad aumentare il senso di sazietà (fibre insolubili). Le fibre sono contenute nei vegetali, nella frutta e nei cereali integrali.
Ma c’è la possibilità di usare un “trucco” che non lascia scuse per scegliere la porzione corretta utilizzando le dimensioni della propria mano.
Per quanto riguarda i carboidrati fibrosi, cioè la frutta ed i vegetali (escludendo le patate, le carote e le rape ricche di amidi) potete scegliere una quantità di frutta e verdura che occupa le dimensioni della vostra mano aperta.
Per i carboidrati amidacei (pane, pasta, riso, patate) limitatevi ad una porzione che non superi le dimensioni del vostro pugno chiuso.
Come scelta di proteine magre come quelle contenute nelle uova, nello yogurt magro, nella carne magra, nel pesce, la porzione deve corrispondere alla misura del palmo della vostra mano (solo il palmo e non la mano aperta).
I grassi, e come grassi intendiamo burro, olio di oliva, olio di lino, formaggio, frutta secca, possono essere assunti nella quantità che può essere compresa nel cerchio formato dal pollice e l’indice facendo il segno dell’o.k.
Questo è un metodo molto semplice per evitare di pesare i cibi e contare le calorie; per questo una persona di media corporatura consumerà circa 500Kcal in un pasto equilibrato usando il sistema della mano, ma per esempio una donna di corporatura più piccola avendo una mano più piccola, consumerà un pasto di 400Kcal e d’altro canto una persona più robusta si troverà con un pasto di circa 600Kcal. Così facendo tra colazione, pranzo e cena ci troviamo un totale di circa 1200 – 1800 Kcal che è il range di calorie associato alla miglior perdita di peso a lungo termine per una persona mediamente attiva.
L’ultimo aspetto della “Cortisol Connection Diet” riguarda l’orario dei pasti, che devono essere frazionati, come in altre popolari diete, in vari piccoli pasti e spuntini durante il giorno, per controllare la glicemia ed il cortisolo e di conseguenza controllare l’appetito, mantenere bassi i livelli di energia e favorire l’utilizzo dei grassi a scopo energetico durante tutto il giorno.
La “Cortisol Diet” consiste in 3 pasti e 3 spuntini così divisi nell’arco della giornata:
Ore 7,00 : Spuntino (prima di andare al lavoro)
Ore 9,00 : Colazione di lavoro
Ore 12,00 : Spuntino
Ore 14,00 : Pranzo
Ore 17,00 : Spuntino
Ore 19,00 : Cena
Ore 21,00 : Eventuale 4° Spuntino o Dessert