venerdì 25 ottobre 2013

WARRIOR DIET approfondimento

Dieta del Guerriero
La Dieta del Guerriero inventata da Ori Hofmekler, è basata su un ciclo giornaliero alimentare che comprende due fasi: sottoalimentazione durante il giorno e sovralimentazione durante la sera-notte.

La fase di sottoalimentazione dovrebbe durare tutto il giorno (lavorativo) applicando le regole della dieta a digiuno intermittente. Così facendo si stimola naturalmente il sistema nervoso simpatico (SNS) che promuove la vigilanza, la competitività e il dispendio energetico. Durante questo tempo, il corpo si sposta in un bilancio energetico negativo e quindi è costretto a bruciare grasso immagazzinato per produrre energia.

Durante la fase di sottoalimentazione, si dovrebbe minimizzare il consumo di cibo composto per lo più frutta e verdure crude, zuppe, e piccole quantità di alimenti proteici.

La fase di assunzione alimentare maggiore si svolge durante le ore serali-notturne.
Questo è il momento in cui dovrebbe essere consumato il pasto principale, quando si può mangiare quanto si vuole da tutti i gruppi alimentari seguendo però determinati schemi alimentari che vedremo più avanti.

Gli individui fisicamente attivi possono richiedere maggior energia e soprattutto tipologia di carburante (grassi o carboidrati) a seconda della natura e del livello della loro attività fisica. La fase di abbondanza di cibo provoca l’attivazione del sistema nervoso parasimpatico (SNP) che favorisce il rilassamento ed il recupero.

Durante questa fase, il corpo si sposta verso un bilancio energetico positivo, mentre crea uno stato anabolico-costruttivo generale. Questo è il momento in cui il corpo recupera, costruisce i tessuti e riempie le riserve energetiche.


Ecco i principi della Dieta del Guerriero

La “Warrior Diet” prende come esempio i soldati dell’impero romano che erano sottoposti a stress importanti per le guerre ed i grandi spostamenti. Essi si allenavano per combattere, avevano delle corporature possenti e delle masse muscolari importanti, quindi portavano nel corpo un bel po’ di energia accumulata nei periodi di riposo e nutrizione.

Più precisamente il modello di Hofmekler, che si rifà in parte anche agli studi sul digiuno intermittente e sulla restrizione calorica prevede un solo pasto abbondante al giorno dopo aver praticato 10-12 e più ore di digiuno o essersi limitati all’assunzione di piccoli spuntini proteici o succhi di frutta o verdura.

In queste condizioni l’organismo interpreterebbe il digiuno come una sorta di stato di emergenza e sintetizzerebbe di conseguenza tutta una serie di ormoni che favoriscono la trasformazione dei grassi in energia (ormone della crescita, adrenalina, noradrenalina) e migliorano la risposta del fisico alle circostanze ambientali.

Secondo Hofmekler il fatto che la colazione sia considerata il pasto più importante della giornata non ha alcun fondamento scientifico, mentre il corpo umano sarebbe più vigile ed efficiente se lo si tiene a digiuno fino a sera.

L’uomo è per sua natura un mangiatore notturno programmato per lavorare e digiunare durante il giorno e mangiare e riposare durante la notte mentre sarebbe proprio la consuetudine di consumare i propri pasti durante il giorno che, andando contro natura, favorisce il dilagare di obesità, diabete, infarto e ictus.

Durante la giornata dovranno essere consumati alimenti del tutto naturali, come centrifugati di verdure, un po’ di frutta e piccole quantità di proteine.

Alla sera con il riposo, si pone il corpo in uno stato di rilassamento totale ed è questo il momento adatto per fornirgli le energie consumate nell’arco della giornata, attraverso alimenti che favoriscono il rilascio di serotonina, stimolando la prevalenza del sistema nervoso parasimpatico con la mediazione dell’aceticlcolina (sistema colinergico) che dà una sensazione di pace e “meritato riposo” dopo la “guerra della giornata”.

L’uomo è programmato per vivere in un mondo paleolitico, precedente cioè all’avvento dell’agricoltura.
L’autore fa notare che il corpo umano si adatta meglio a fonti primitive di cibo che erano disponibili per il corpo umano nelle prime fasi dell’evoluzione della catena alimentare come frutta, verdure, legumi, radici, noci, semi, uova, pesci anche crudi, senza esagerare coi latticini e cercare di evitare o ridurre al minimo indispensabile i cereali, le carni degli animali da allevamento, prodotti di latte pastorizzato e trattate chimicamente e prodotti alimentari trasformati.

L’obiettivo della Dieta del Guerriero è quella di creare uno stile di vita che imiti quello dei nostri predecessori dalla preistoria all’antica Roma (primitivi e gladiatori)

Esercizio fisico e digiuno migliorano le capacità di sopravvivenza, intesa come maggiore resistenza alla fatica e maggiore capacità di utilizzare l’energia.
Se vogliamo sintetizzare il tutto dando delle indicazioni e delle delucidazioni potremmo dire che questo modello alimentare si basa sul presupposto che nutrire il corpo assecondando i ritmi circadiani propri dell’uomo primitivo è funzionale al mantenimento della forma fisica e della salute poichè potenzia l’utilizzo dei nutrienti e la trasformazione del grasso corporeo in energia, aumentando allo stesso tempo la resistenza allo stress.

L’autore ha “inciso” dei veri e propri comandamenti che “il guerriero” sottoposto a questo regime alimentare dovrà seguire e sono:
Fornire al vostro corpo tutti i nutrienti essenziali (es. vitamine, minerali, EFA, aminoacidi, probiotici). Introdurre tutti gli aromi, i sapori, le consistenze e colori possibili nei pasti.

Quando possibile, ciclicamente ruotare i giorni in cui carboidrati, proteine o grassi dominano le percentuali caloriche assunte.
Evitare cibi contenenti ormoni, pesticidi, additivi chimici, polialcoli, dolcificanti artificiali e fruttosio in eccesso.
Non mangiare da soli cibi che contengono carboidrati ad elevato indice glicemico.
Fare attività fisica regolarmente anche durante la fase di sottoalimentazione.
Evitare combinazioni alimentari sbagliate come ad esempio:

Grano e zucchero
Amido, grassi e zuccheri
Noci e grana
Carboidrati e alcool
 
Come funziona?

Il corpo è progettato per mangiare in questo modo.
La ciclicità tra bilancio energetico negativo e positivo attiva dei geni conosciuti come “geni parsimoniosi” che migliorano la sopravvivenza umana. Questa si misura dalla capacità di migliorare l’utilizzo dell’energia, le prestazioni e la salute. La Dieta del Guerriero permette di accendere interruttori biologici che consentono di migliorare la sopravvivenza umana giorno per giorno.

La mattina appena svegli e quindi a stomaco vuoto abbiamo in circolo 3 principali sostanze:

il testosterone , ogni uomo ha il picco di T verso l’ alba
il cortisolo , ormone dello stress , ormone estremamente lipolitico
catecolamine, adrenalina e noradrelina, energia allo stato puro
Tutti questi ormoni aumentano l’energia l’aggressività e la lucidità mentale; ciò che serve a cacciare a uccidere le prede etc (per l’autore non siamo cambiati di molto dai tempi delle caverne) e sono stimolati dallo stomaco vuoto.
In questa fase di digiuno perderete peso e acqua, quindi è molto importante bere molto.

Se iniziaste a mangiare in questa fase della giornata, si alzerebbero l’insulina e il gh, ormoni che ci rendono tranquilli, rilassati poco aggressivi, pigri, ci fanno sentire deboli e immagazzinano subito le energie e abbassano i 3 ormoni sopracitati.
Il sangue poi si allontana dai muscoli per andare verso lo stomaco per la digestione e quindi meno sangue per i muscoli.
Altro effetto positivo: essendo a digiuno fegato e reni lavorano a vuoto e quindi c’è una fase di purificazione.

Nella fase di sovralimentazione bisogna iniziare a mangiare cibi meno saporiti per poi passare agli alimenti più gustosi e saporiti, per cui si partirà con l’assunzione di insalata, verdure, proteine, poi finire con i cibi più ricchi in carboidrati.
Sarà importante introdurre un’ampia varietà di alimenti sia dal punto di vista del sapore, della consistenza e del colore, per apportare tutti i principi nutritivi (macro e micro nutrienti).

Il piano alimentare “Warrior Diet” di Ori Hofmekler e si basa su una struttura molto semplice e intuitiva:

fase 1 – sottoalimentazione (per circa 20 ore)
Durante la prima parte della giornata sono consentiti pochi alimenti, per lo più di origine vegetale, semi e proteine semplici.
Tutti cibi poco impegnativi per il nostro apparato digerente: questo ha lo scopo di facilitare la detossificazione dell’organismo (che non stressato dai frequenti pasti ha più risorse per questo compito).
Il prolungato (ma controllato) stato di sotto-alimentazione innesca processi fisiologici come l’aumento della sensibilità all’insulina, e un maggiore produzione di ormoni anabolici per contrastare lo stato di “carenza di risorse” e sfruttare al meglio le poche presenti.
fase 2 – sovralimentazione (per le restanti 4 ore)
Dopo la Fase 1 il corpo si ritrova svuotato di risorse e in una condizione di massima sensibilità ai nutrimenti.
Questa particolare condizione fa in modo che la grande quantità di nutrimenti introdotta durante la sovralimentazione non vada persa, ne “stoccata” come grasso (complice anche il basso livello di insulina).
Durante questa fase non esiste particolare vincolo alla tipologia di cibo da assumere ne alla sua quantità.
Il tutto viene “gestito” in base a 3 semplici regole:
iniziare il pasto principale con cibi dai sapori più “leggeri” per passare poi a quelli più “forti”
includere il maggior numero di sapori, colori, aromi, consistenze possibili nel pasto
mangiare fino a sazietà o quando lo stimolo della sete è maggiore di quello della fame
 

Ovviamente eseguire una dieta del genere richiede anche un team di specialisti che ti segua durante il percorso, dal momento che non devi dimenticare che tu sei un entità biologica unica e come tale avrai delle risposte individuali che avranno bisogno di manovre specifiche per permettere l’ottimizzazione della dieta senza incorrere in problematiche di qualunque genere.




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