sabato 19 ottobre 2013

Fare sport fa bene ad ogni età



Solamente alcuni sport possono essere praticati tutta la vita... La maggior parte delle discipline sportive va intrapresa da giovani... Esistono sport adatti ad ogni fascia d’età...

Quante volte abbiamo letto e ascoltato frasi di questo tipo? Anche se è stato ampiamente dimostrato che praticare attività fisica fa bene e garantisce un corpo più resistente agli acciacchi dell’età, in tanti sono pronti a mettere in guardia chi si accinge a fare sport, soprattutto dopo un lungo periodo di inattività. Prima di essere scoraggiarsi occorre ricordare che non ha importanza l’età dello sportivo per iniziare una nuova disciplina: occorre, piuttosto, conoscere i propri limiti e le proprie possibilità e saper scegliere quel tipo di attività che meglio saprà adattarsi alle nostre condizioni fisiche e psichiche.
Lo sport regala grandi benefici a corpo e mente solo se non finisce con il diventare una fonte di stress. Per questo, prima di intraprendere un’attività sportiva che potrebbe non rivelarsi idonea, occorre tenere presente alcune semplici regole:

1. Con il passare del tempo occorre saper modificare il tipo di attività fisica in base ai cambiamenti del fisico, dello stile di vita, delle esigenze individuali.

2. Le attività di fondo e di resistenza, purché giustamente dosate in rapporto all’età di chi le pratica, possono essere svolte per tutta la vita; al contrario, forti sollecitazioni fisiche perfettamente tollerate in un organismo giovane, si dimostrano estremamente pericolose dopo i 35 anni, un’età che, seppur non ancora avanzata, comporta una riduzione di quello così peculiari qualità fisiche necessarie per tali sport. 

3. Attività che non comportano un impegno muscolare ed osteoarticolare eccessivo (ciclismo, corsa, nuoto), senza brusche variazioni di ritmo e quindi aumenti repentini della pressione arteriosa o eccessivi carichi alle ossa, sono perfettamente adatte alla maggior parte degli individui.


È possibile classificare i vari tipi di attività sportiva  in base al diverso metabolismo energetico di cui necessitano; per ogni tipologia cambiano l’impegno fisico necessario, l’impostazione del riscaldamento, la frequenza delle sedute.

- Attività anaerobiche (es. corsa, 200 m piani, ciclismo velocità). Sono quegli sport in cui lo sforzo fisico ha breve durata, dai 20 e i 45 secondi. La principale fonte energetica è la glicosi anaerobica, grazie alla quale l’organismo produce energia senza l’utilizzo dell’ossigeno (vedi anche l’articolo dedicato all’acido lattico). Sono indicate per giovani e sportivi allenati.
 
- Attività aerobiche (es. corsa 10000 m, sci di fondo, aerobica, maratona, marcia). Si tratta di sport in cui l’attività fisica ha durata intorno ai 4-5 minuti; in questo caso l’energia è ricavata dai meccanismi aerobici, prodotta cioè grazie all’apporto dell’ossigeno. Indicati a tutti, giovani e meno giovani, anche a sportivi alle prime armi.

- Attività aerobico-anaerobico massivo (es. 400 m ostacoli, 800 m, ciclismo, canottaggio). Questo tipo di attività, dalla durata oscillante tra i 45 secondi ai 4-5 minuti,  sfrutta sia la glicolisi anaerobica in modo massimale, sia le reazioni ossidative. Gli apparati cardiaco e respiratorio sono notevolmente coinvolti. Sono consigliate ad atleti con una buona preparazione fisica.

- Attività ad impegno aerobico-anaerobico alternato (es. sport di squadra, tennis). In questo caso l’attività fisica viene svolta con un’alternanza di fonti energetiche aerobiche ed anaerobiche (lattacide e alattacide); tipicamente rintracciabile negli sport di squadra, dove sono richiesti scatti di velocità a momenti maggiormente statici; importante il recupero. Consigliabile a chi possiede un ottimo allenamento.

- Attività di potenza (100 m piani, salti, sollevamento pesi, lancio di un oggetto). In questi sport lo sforzo fisico ha una durata minima, solitamente pochi secondi: per questo l’atleta che decida di praticarlo deve necessariamente possedere una struttura muscolare adeguata. Il meccanismo coinvolto è anaerobico-alattacido (fosfocreatina).

- Attività di destrezza (tuffi, judo, karate, scherma, ginnastica artistica). Più che lo sforzo fisico (il meccanismo coinvolto è prevalentemente anaerobico), in queste attività sono richieste ottime capacità coordinative; ad una preparazione adeguata non deve mancare una buona percezione del proprio corpo, nonché notevole elasticità muscolare.


 

 



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