giovedì 24 ottobre 2013

WARRIOR DIET

La Dieta del Guerriero si basa sul principio di alternanza di due fasi: quella di Sottoalimentazione e quella di Compensazione.
La fase di Sottoalimentazione prevede un’alimentazione a base di alimenti “vivi”: soltanto di frutta  e verdura cruda. E’ possibile aggiungere della frutta secca oppure una piccola razione di proteine. Dato che uno degli obiettivi di questa fase è disintossicarsi, le proteine devono provenire da razioni piccole di carni magre o da pesce; ancor meglio, da integratori.
Uno degli effetti della Sottoalimentazione (o digiuno controllato) è la dematerializzazione, ovvero la produzione di energia dal processo di decostruzione della materia. L’alimentazione a base di frutta e verdura cruda (alcuni frutti sono più indicati di altri) evita di avere quei picchi glicemici tipici dell’alimentazione a base di cereali. Questo comporta una stabilizzazione dei livelli di insulina e un aumento dei livelli di glucagone e  di testosterone: queste condizioni ricreano un ambiente ormonale favorevole per il metabolismo dei grassi.
Altro effetto della fase di Sottoalimentazione è la disintossicazione, con tutti i benefici che ne conseguono a livello salutistico. Ogni alimento allo stato crudo contiene in sè gli enzimi necessari alla sua digestione. Dato che nella fase di cottura, molti degli enzimi vengono persi, la digestione di un cibo cotto avviene di solito andando a intaccare le riserve enzimatiche dell’organismo. Consumando alimenti crudi andiamo quindi ad arricchire il pool enzimatico dell’organismo in vista del pasto principale. Perché l’apparato digerente possa riposarsi, è bene non esagerare con le proteine. L’autore sostiene oltretutto che privando l’organismo di proteine per un arco di tempo prolungato l’organismo imparerà ad assimilarle e a “riciclarle” meglio. Un’assimilazione migliore è certamente data dall’assunzione di probiotici, vitamine e minerali avuta nella fase di Sottoalimentazione. (Però “riciclarle” è un termine molto ambiguo: dove vengono stoccate, e in che modo vengono riciclate?!).
Ci sono poi un altro paio di questioni legate alla fase di Sottoalimentazione, come quella dell’arricchimento spirituale dato dal digiuno e dalla stimolazione dei nostri istinti di sopravvivenza, ma qui non credo sia il caso di spenderci delle parole. Quel che è importante è che con la Sottoalimentazione il corpo viene messo nelle migliori condizioni per affrontare la fase di Compensazione, che avverrà dopo l’allenamento.
La fase di Compensazione prevede un pasto completo (l’unico della giornata). In questa fase recupereremo un’istintività che abbiamo perduto imparando a mangiare effettivamente quanto abbiamo bisogno per il nostro nutrimento. Non bisogna farsi prendere dai sensi di colpa: l’organismo è nelle migliori condizioni per accogliere una grande mole di cibo; per fare un buon lavoro (ma migliorabile!) basta seguire essenzialmente queste tre regole.
1. Inizia dai sapori leggeri, per poi passare via via a quelli più forti. In genere è bene mangiare dell’insalata verde a foglia larga prima dei pasti solidi, questo per andare a nutrire lo strato interno dello stomaco e per assimilare meglio quel che viene dopo: cioè le proteine (che sono il macronutriente più importante) sottoforma di carne/pesce/uova, delle verdure cotte (per rilasciare meglio i flavoni); e, soltanto alla fine, i carboidrati. Tutto ciò nelle porzioni e nelle quantità che vogliamo.
2. Arricchire il pasto con quanti più sapori/colori/aromi/consistenza possibili. A parte il discorso “varietà” sempre legato a motivi salutistici, c’è un altro motivo: quello di farti raggiungere prima lo stato di sazietà, infatti devi:
3. Smettere di mangiare quando sei sazio, o quando hai più sete che fame.
Mangiando in quest’ordine, e seguendo questi principi, i carboidrati verranno automaticamente ridotti al minimo; e tuttavia non verranno immagazzinati in grassi, perché l’organismo è impegnato a ricostituire le scorte di glicogeno esaurite dalla fase di Sottoalimentazione.

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