martedì 17 settembre 2013

La dieta 80/10/10 del dott. Graham

La dieta 80/10/10 del dott. Douglas Grahamella (dal suo libro “The 80/10/10 diet”), e' una dieta composta da almeno 80% di carboidrati, fino al 10% di proteine e fino al 10% di grassi, rispetto alle calorie totali giornaliere. Molti dei crudisti più “navigati” la seguono ed apprezzano i vantaggi che essa comporta in termini di energia e vitalità.


A supporto delle sue affermazioni, faccio presente che T. Colin Campbell riporta, nel libro “The China Study”, che test effettuati sull’alimentazione dei contadini cinesi hanno dimostrato che una riduzione del grasso nella dieta dal 24% al 6% delle calorie totali è associata ad un rischio inferiore di cancro al seno. Il Dr. Dean Ornisch, rinomato cardiologo e autore, nonché presidente e fondatore del “Preventive Medicine Research Insitute”, a Sausalito, California, afferma che mentre la maggior parte delle persone (in questo caso americane) consuma circa dal 40 al 50% delle loro calorie in grassi, la dieta da lui prescritta ne deve contenere meno del 10%. Molti altri medici e professori, conosciuti per il loro operato in campo nutrizionale, come John McDougall, Michael Klaper, William Harris, Ruth Heidrich, Michael Greger e Neal Barnard, hanno scritto, e sono concordi, che approssimativamente il 10% delle calorie totali, come consumo di grassi vegetali, sia più che adeguato e che la salute cominci a declinare significativamente ad ogni livello quando si supera il 15%. Qualsiasi dieta, che sia onnivora, vegetariana o vegana, supera di gran lunga queste percentuali consigliate, se non si limita l’apporto di grassi con un’accurata selezione delle fonti ed una giusta dose.
 

Un eccesso di grasso in circolo interferisce con la funzionalità dell’insulina, l'ormone che veicola il glucosio, l’unica forma di zucchero circolante nel flusso sanguigno, la quale provvede a legarlo e a trasportarlo alla sua destinazione cellulare.
Hai presente come restano unte le mani quando tocchi dell’olio da cucina? Praticamente, sulle molecole si forma un film lipidico dello stesso genere, che impedisce il corretto funzionamento dei recettori, deputati al legame tra le molecole. Questa evenienza è chiamata in causa nell’insorgenza dell’insufficienza insulinica (così è chiamata appunto la ridotta capacità insulinica di portare il glucosio a destinazione) che può portare, nel tempo, ad esaurimento del pancreas, l’organo che la secerne. Poiché le molecole di glucosio rimangono più del dovuto nel circolo ematico, vi è una richiesta continua di insulina, che il pancreas cerca di esaudire con una produzione continua che può, per così dire, “sfiancare” l’organo e portare, quindi, ad una condizione di scompenso glicemico quale quella del diabete.

È di fondamentale importanza conoscere questa dinamica e fare attenzione alla quantità e qualità dei grassi introdotti, a maggior ragione con l’alimentazione crudista, che comprende un notevole apporto di zuccheri semplici tramite abbondanti quantitativi di frutta.

Una piccola porzione di noci e/o semi, oppure mezzo avocado, o una decina di olive bastano già a raggiungere la percentuale indicata, per un apporto giornaliero di circa 1800 calorie, perciò è raccomandabile prendere in considerazione e bilanciare l’apporto dei grassi nell’arco della settimana. Ad esempio, se un giorno eccedi, puoi restare più leggero il giorno dopo, per compensare. L’esempio del Dott. Graham crudista dal 1978, atleta e trainer di fama internazionale è emblematico ed ispirante!
Insieme a tanta frutta e parecchia verdura avrai comunque sufficiente grasso per soddisfare ogni esigenza nutrizionale. Se fai sport o attività fisica avrai bisogno di un apporto calorico superiore e, di conseguenza, di un quantitativo maggiore di tutte le sostanze nutritive, compresi i grassi.



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