martedì 7 gennaio 2014

Tribulus Terrestris

Tribulus Terrestris

Caratteristiche Biologiche

Il tribulus terrestris è una pianta di origine asiatica appartenente alla famiglia delle Zygophyllaceae, utilizzata da secoli nella medicina etnica cinese e Ayurveda per le sue ottime proprietà toniche, energizzanti e rinvigorenti. 
Al contrario della maggior parte di piante officinali, la parte biologicamente utile è rappresentata dalle foglie, dai semi e dai frutti e non dalla radice, dai quali si provvede all’estrazione dei principi attivi, commercializzati sottoforma di integratori alimentari.
Anni di ricerca hanno consentito una caratterizzazione molecolare del tribulus terrestris particolarmente accurata, identificando tra le sostanze dotate di attività organica flavonoidi, alcaloidi e saponine responsabili del potere antiossidante, ipocolesterolemizzante ed ipoglicemizzante della pianta.
Tuttavia a dispetto di quelle che sono le suddette proprietà terapeutiche, il tribulus viene utilizzato oggi soprattutto per le sue capacità rinvigorenti , attribuite dai vari ricercatori ad una saponina steroidea nota con il nome di Protodioscina presente in alte concentrazioni nelle foglie e nello stelo di questa pianta. 
Studi sperimentali infatti hanno dimostrato come la somministrazione di questa molecola possa incrementare significativamente le concentrazione ematiche di ormone luteinizzante, di DHEA e di testosterone, garantendo un sensibile miglioramento della spermatogenesi e un incremento significativo della frequenza di accoppiamento nelle cavie da laboratorio.

Il Tribulus Terrestris nella pratica sportiva

E’ facilmente immaginabile come i risultati ottenuti in laboratorio e pubblicati in letteratura da vari gruppi di ricerca indipendenti abbiano riscosso particolare successo nel mondo sportivo , facilitando la diffusione di questa pianta tra gli atleti di varie discipline.
Tuttavia al contrario di quanto emerge dalla comune pratica sportiva e dalle varie esperienze personali,  la letteratura scientifica non è riuscita a riprodurre in atleti di elite gli stessi risultati osservati in cavie da laboratorio o in soggetti debilitati o anziani, nei quali invece l’assunzione di estratti di tribulus ha dimostrato un sensibile incremento dei livelli endogeni di testosterone con un azione risparmiatrice sulla massa magra. 
Nuovi studi tuttavia stanno aprendo spiragli del tutto innovativi, in grado di giustificare razionalmente gli effetti tonici ed energizzanti di questa pianta, utilizzati sin da secoli dalla medicina cinese.
Vari ricercatori infatti hanno caratterizzato un’attività particolarmente importante del tribulus, osservando come alcuni dei suoi principi attivi possano incrementare la produzione di ossido nitrico, inducendo vasodilatazione.
Questa importante proprietà si tradurrebbe in :

Aumento dell’ossigenazione muscolare;
Aumento dell’apporto dei nutrienti muscolari;
Allungamento dei tempi di esercizio liberi da fatica;
Miglioramento della performance.
Nuove frontiere terapeutiche

Nonostante la medicina convenzionale impieghi parecchio tempo prima di caratterizzare completamente le proprietà terapeutiche di un composto, negli ultimi anni gli studi relativi all’efficacia terapeutica del tribulus terrestris e dei suoi principi attivi si sono avvicendati a ritmo incalzante.
Tra i dati pubblicati, quelli più importanti e incoraggianti sono relativi alla capacità del tribulus di :
Indurre l’apoptosi di cellule tumorali regolarizzando progressione e proliferazione cellulare;
Regolarizzare il profilo lipidemico garantendo un miglior controllo della sintesi epatica di colesterolo;
Normalizzare le concentrazioni glicemiche;
Indurre vasodilatazione, riducendo ipertensione e rischio cardiovascolare.
Questi studi attualmente ancora in fase sperimentale potranno avere maggior valore, facilitando l’uso di questa pianta anche in ambito clinico, quando sostenuti da trial clinici in grado di testare la reale efficacia sugli uomini.

Tribulus Terrestris: modalità d'utilizzo

L’assenza di studi relativi alle proprietà farmacocinetiche di questa pianta, non consente di formulare dosaggi standard e riproducibili da uomo a uomo.
La letteratura propone dosaggi che vanno dai 450mg al giorno ai 10-20 mg/kg/die, con periodi di assunzione che superano anche le 6 settimane.
La corretta definizione del dosaggio tuttavia, non potrebbe prescindere dalla caratterizzazione del prodotto in questione e dalla titolazione dei principi attivi in essi presenti, particolarmente della protodioscina.

Effetti Collaterali

Il tribulus terrestris e suoi derivati sembrano essere ben tollerati e privi di effetti collaterali clinicamente significativi.
L’ingestione acuta sembra tuttavia esser seguita da dolori addominali crampiformi.
Degni di nota sono due case-report, che associano all’ingestione prolungata di tribulus la comparsa di patologie renali e ginecomastia. 
E’ utile ricordare che le saponine potrebbero interferire con l’assorbimento di differenti principi attivi, per cui sarebbe bene consultare il proprio medico, prima di intraprenderne l’assunzione.

Esistono evidenze scientifiche secondo le quali l'integrazione con estratti titolati di Tribulus terrestris L. (frutti) può risultare utile per:

l'attività tonica, rigenerante e corroborante per l'organismo e per il tono muscolare;
aumentare il desiderio sessuale e migliorare le energie e le prestazioni sessuali;
miglirorare le capacità di adattamento dell'organismo ad agenti stressanti di varia natura (fisici, psichici, lavorativi, sportivi, patologici ecc.);
beneficiare, sul piano salutistico, di potenziali effetti antiossidanti, antidiabetici, antidislipidemici e antitumorali di questi estratti;
sostenere la crescita muscolare, risparmiando la caduta di testosterone ed altri ormoni anabolici;
migliorare la performance fisica, specie negli stati di aumentato stress; il tribulus terrestris può quindi rivelarsi utile per gli atleti e per chi lamenta ridotta efficienza fisica e scarsa capacità di concentrazione;
molti degli effetti citati possono essere potenziati dalla contemporanea associazione di selenio, zinco e vitamina B5


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